martedì 6 marzo 2012

Serata poetica a Montebello

Amici ‘i morgana
v’aviva ringraziari
po’ bellu pomeriggiu
... chi mi facistuvu passari

e siccomu sugnu ‘i gana
u fazzi ‘sta matina
vi scrivu ddu paroli
chi su na cosa fina.

Eppi a furtuna
mi sunnu ja cu mmia
nu pocu d’amici
i musica e ‘i poesia.

U primu i tutti
è pe’ Paulinu
fu iju, chi mi nvitau
pe’ primu.

No voliva diri
ma ora vu dicu
grazj ‘i cori
pur’ a Stefunu Federicu.

Vai calandu
pe sta riunioni
grazij a veru
all’associazioni.

Faciva friddu
ma u tempu era bellu
erumu i scena
a Montebellu.

Jmunindi a nui
ja cu canuscia
a tanti amici
c’a penzunu com’a mmia.

Francu Zumbu
Carmelu Morena
leggitili o spissu
ndi vali a pena.

Era cu nui
panza e presenza
u prof. Carusu
armatu i pacenza.

C’u arti poetica
a sirata presentau,
ju micrufunu
manu manu girau.

Chiamau a Cicciu
fu unu ri primi
leggiu a so poesia
fatta ‘i ddu rimi.

Cantau i so canzuni
Brunu Ventura
ndi fici scialari
na bona ura.
Ma manu girandu
ma queti queti,
pigghiaru parola
tutti i poeti.

Se permettiti
fu meravigghia
quandu recitau
a bella ‘i me figghia.

Tutti scialati
allegra cori
quandu cantau
nu bravu tenori

Chiuru dicendu
ch’e cosi chi dissi,
su dedicati all’amici
e i scriviu Roccu Nassi.

Lungomare di Reggio con vista Etna

lunedì 5 marzo 2012

Lo Stretto visto dal fortino.

REGGIO - La città. La Storia IV

Età contemporanea

« ...In una catastrofe che nessuna mente umana avrebbe potuto concepire, nemmeno nei sogni di una macabra fantasia, che nessuna parola saprà mai riprodurre, che nussuna penna saprà mai descrivere, noi abbiamo tutto perduto... »
(Frase tratta dal libro "Reggio,Immagini di una catastrofe" di Natale e Pietro Cutrupi)

Il 28 dicembre 1908 Reggio subì le conseguenze di uno degli eventi più catastrofici del XX secolo: il terremoto del 1908 che raggiunse magnitudo 7,1 e che danneggiò gravemente la città.
La città odierna segue lo schema della ricostruzione avvenuta nei primi decenni del Novecento con canoni moderni, fra gennaio e settembre 1943 dovette subire pesanti bombardamenti da parte delle truppe dell'8ª Armata britannica che rasero al suolo i quartieri di Santa Caterina, Arangea Tremulini e Sbarre uccidendo più di 2.000 civili. Dopo la seconda guerra mondiale la città è cresciuta notevolmente, quasi raddoppiando la sua popolazione fino ai circa 200.000 abitanti attuali.
Nei primi anni settanta a Reggio si ebbero sconvolgimenti di carattere amministrativo a seguito dei violenti disordini di piazza dovuti alla rivendicazione dello status di capoluogo regionale, che per effetto del nuovo statuto ordinario regionale fu assegnato a Catanzaro. La soluzione fu raggiunta con un compromesso che prevedeva la divisione tra il livello amministrativo e politico, affidato a Catanzaro (con la sede della Giunta e della Presidenza), e quello economico (il Consiglio Regionale), posto a Reggio.
Tra gli anni settanta e ottanta la città attraversò un ventennio buio che favorì il dilagare della criminalità organizzata e del degrado urbano, ma a partire dai primi anni novanta ebbe inizio un periodo di straordinario rinnovamento,la cosiddetta "Primavera di Reggio", grazie all'opera del sindaco Italo Falcomatà, che ha consentito alla città di ritrovare la sua identità e di favorire la ripresa sociale ed economica. La città è attualmente al centro di un'importante trasformazione urbana ed architettonica improntata alla modernità ed all'innovazione

Regno di Napoli - Reggio in una incisione del tempo.


venerdì 2 marzo 2012

REGGIO - La Città. La Storia III

Età moderna
Nel Cinquecento le continue incursioni barbaresche, le epidemie e l'oppressivo fiscalismo della dominazione spagnola portarono Reggio ad una decadenza che culminò con il disastroso terremoto del 1783 . Il sisma infatti danneggiò gravemente Reggio e tutta la Calabria meridionale.
Nel 1806 Napoleone occupò la città, destinandola a ducato ed a suoquartier generale. Reggio liberale ebbe quindi un certo ruolo nei moti risorgimentali ed entrò a far parte del Regno d'Italia.
A Reggio, all'alba del 21 agosto 1860 con la celebre Battaglia di Piazza Duomo, Giuseppe Garibaldi conquistò il Regno delle Due Sicilie che consegnò al Re Vittorio Emanuele II. Il sindaco della città Bruno Antonio Rossi fu dunque il primo del Regno a proclamare la fine del dominio di Francesco II e l'inizio della dittatura del generale Garibaldi. Il quale, a ricordo della battaglia, scrisse:


« Un piede è posto al fin sulle ridenti sponde di Reggio e di novella
gloria ornar la fronte gli argonauti invano spesseggian folti incrociatori
e invano oste nemica numerosa, il dito di Dio conduce la tirannicida
falange e oste e baluardi e troni son rovesciati nella polvere e riede
sulle ruine del delitto il santo dell'uom diritto e libertade, e il cielo alla
redenta umanità sorride. » (Giuseppe Garibaldi)

Reggio tornava così ad appropriarsi del nome Italia, che secondo Aristotele era nato proprio sulle sue coste, derivando dal nome di un mitico re degli Enotri, Italòs.


giovedì 1 marzo 2012

REGGIO - La città. La Storia II


REGGIO, ACROTERIO D'ITALIA (Tucidide, Storie, l301)
Reggio è situata sulla punta dello "Stivale", alle pendici dell'Aspromonte, al centro del Mediterraneo (dove gli studiosi collocano l'incontro di Odisseo con i mostri mitologici Scilla e Cariddi, descritti da Omero) e gode di un suggestivo panorama sulla Sicilia, sull'Etna e sulle Isole Eolie.
Reggio è al centro di un'area turistica di importanza storico-culturale, è situata al centro di una zona agricola particolarmente fertile in cui, grazie al clima mite e all'abbondanza di acque, si sviluppano le colture dell'olivo, della vite, degli agrumi e del bergamotto -agrume che rende la sua migliore qualità nel territorio reggino- divenuto per questo uno dei simboli della città
Come per molte città del "Mare Nostrum", nella cultura locale Reggio viene spesso identificata come il centro esatto del Mar Mediterraneo, le cui molteplici e millenarie civiltà hanno sempre influenzato e arricchito l'antichissima storia, la cultura e lo spirito dei reggini.
La città è attraversata dal 38º parallelo che taglia altre cinque città (Seul, Smirne, Atene, San Francisco, Cordova), e su cui è stato eretto un Monumento.
Il comune di Reggio è il più occidentale della Regione Calabria, e la sua provincia è quella che si trova più a Sud nella regione e nell'intera Penisola italiana.
La posizione della città, posta sullo Stretto e a pochi metri sul livello del mare, tra i torrenti Annunziata, Calopinace e Sant'Agata, favorisce il clima mite, che è di tipo mediterraneo.
D'estate la fresca brezza marina proveniente da Nord, sempre presente nel canale e, la sera, le correnti ascensionali che, specie lungo i torrenti, risalgono l'Aspromonte contribuiscono a rendere più sopportabili le alte temperature. L'inverno è mite e breve e la temperatura non si avvicina quasi mai allo zero, con una media su base annua di 17.32 °C e una media annua delle precipitazioni piovose di 547,16 mm. Il sole è quasi una costante, con circa 300 giornate soleggiate all'anno.
È tra le più antiche città d'Europa: la colonia calcidese venne fondata nell'VIII secolo a.C. presso il sito in cui sorgeva un antichissimo insediamento risalente al III millennio a.C. Il luogo fu precedentemente occupato da popolazioni autoctone quali gli Aschenazi, gli Ausoni, gli Itali governati da Re Italo (da cui il nome di Italia successivamente esteso alla penisola) e dal mitico re Giocasto (la cui tomba sorgeva sul promontorio di Punta Calamizzi - Pallantiòn, punto d'approdo dei coloni greci). La colonia mantenne il preesistente nome di Rhegion (Ρήγιoν, Capo del Re), già noto come Erythrà (Ερυθρά, La Rossa).
Reggio fu una tra le più importanti città della Magna Grecia raggiungendo nel V secolo a.C. una notevole importanza politica ed economica sotto il governo di Anassila. La polis raggiunse dunque un grande pregio artistico-culturale grazie alla sua scuola filosofica pitagorica ed alle sue scuole di scultura e di poesia nelle quali si formaranno artisti come Pitagora da Reggio e Ibico
Divenne quindi alleata di Atene nella guerra del Peloponneso efu espugnata dai siracusani di Dionigi I nel 387 a.C.

Città autonoma nelle istituzioni governative, Rhegium fu importante alleata e socia navalis di Roma. Successivamente in età imperiale divenne uno dei più importanti e floridi centri dell'Italia meridionale, essendo tra l'altro sede del Governatore della Regio III Lucania et Bruttii (Regione di Lucania e Bruzio).
In epoca bizantina Reggio divenne infatti Metropoli dei possedimenti bizantini dell'Italia Meridionale, Capitale del Ducato di Calabria e perno del rito greco in Italia. Conobbe una certa prosperità fino all'VIII secolo, quando assurse a sede episcopale.
Molti furono i popoli che si avvicendarono a Reggio in epoca alto-medievale, a testimonianza dell'interesse strategico della città. Per alcune centinaia di anni Reggio fu materia di contesa tra Saraceni, Longobardi, Bizantini e Normanni. Nel 1060 Roberto il Guiscardo e Ruggero d'Altavilla la sottrassero per sempre ai bizantini. Ma gli elementi della cultura e della religiosità greca sopravvissero fino al XVII secolo, anche se nel 1081 papa Gregorio VII ristabilì il rito latino.
Nel 1282 durante i Vespri Siciliani Reggio si schierò al fianco di Messina e delle altre città della Sicilia orientale, con cui condivideva storia ed interessi commerciali e culturali, appoggiando nella rivolta anti-angioina le forze aragonesi. Successivamente la città venne assegnata al Regno di Napoli nel XIV secolo ed ottenne nuovi poteri amministrativi di larga base comunale.